Fiorenza Giovannini nuova presidente di Auser Udel del Mugello

Fiorenza Giovannini è la nuova presidente
di Auser Udel del Mugello

di Renato Camplnotl

Fiorenza per 43 anni ha lavorato nella scuola come docente prima e poi come dirigente scolastica, ora in pensione ha scelto di dedicarsi al volontariato.

Abbiamo intervistato Fiorenza Giovannini per conosccerla meglio e per farci raccontare le iniziative e le attività dell'Università dell "Età Libera.

Sei stata nominata da un po' di tempo Presidente dell'Auser Udel Mugello. Potresti dirci qualcosa della tua storia professionale, le esperienze che ti interessa farci conoscere e quando sono iniziati i tuoi rapporti con Auser?

I giovani sono stati il mio mondo, con loro ho vissuto esperienze umane e professionali intense e appassionanti. Le innovazioni mi hanno sempre motivato verso le sfide che la contemporaneità ha generato, soprattutto nella dimensione civica a livello delle comunità territoriali nelle quali ho vissuto. Ho sempre avvertito sia l'importanza della conoscenza teorica dei processi collettivi, che l'adesione alla vita concreta nei contesti di vita. Per questo non ho mai lasciato il mio lavoro e ho considerato la pratica politica, cui ho partecipato come assessore alla pubblica istruzione e alla cultura del Comune di Firenzuola e poi della allora Comunità montana del Mugello, non come un fine, ma come una fase della mia biografia. Terminata l'attività lavorativa, conoscendo già da tempo le iniziative svolte dall'Udel, con la quale avevo collaborato come assessore, e, in particolare, dialogando con alcune volontarie dell'associazione, mi sono avvicinata all'organizzazione, ritenendo molto efficace e incisivo il lavoro di promozione formativa e culturale realizzato dall'associazione stessa.

Cosa ti ha interessato di più dell'esperienza fin qui portata avanti dall' Udel Mugello?

Ritengo che l'Udel del Mugello presenti già da molti anni una programmazione articolata sia dal punto di vista delle proposte che spaziano in molti ambiti di interesse, sia come diffusione territoriale nei diversi Comuni del comprensorio. Apprezzavo da tempo la ricchezza di opportunità che comparivano nel palinsesto proposto ogni semestre da questa associazione.

Quali sono le attività e le iniziative che pensi di privilegiare nei prossimi programmi dell'Università dell'Età Libera?

La fase sociale che stiamo vivendo è molto complessa, caratterizzata da una forte disaffezione verso i processi collettivi, da una crescente frammentazione delle esperienze di vita e dalla fragilità dei tessuti civici. Riteniamo pertanto necessario continuare a sviluppare proposte di aggregazione e di incontro con corsi e laboratori orientati all'apprendimento permanente delle competenze di cittadinanza più richieste (lingue comunitarie, tecnologie), alle forme espressive e artistiche, ad abilità di tipo manuale, a visite guidate presso musei, mostre, luoghi di pregio. Pensiamo, pero, che occorra esplorare anche nuovi orizzonti, collegati alle questioni chiave della società postmoderna nella quale viviamo. In particolare mi riferisco alla sfera ambientale e della multicultura, qualificandone le attività e i percorsi così come sono declinate nell'Agenda 2030. Un altro aspetto da irrobustire è quello di una metodologia di lavoro ancora più sistemica, attivando e rinforzando alleanze e collaborazioni con tutti gli attori della comunità, in particolare con le altre associazioni, con gli assessorati dei Comuni, con la Società della Salute, con le agenzie formative e le scuole. Ci stiamo impegnando perché la costruzione di una rete di azioni generate dalla cooperazione coinvolga anche i giovani e gruppi di cittadini di diverse età in esperienze di ricerca e di promozione culturale e sportiva.